Anniversario Riforma luterana - 31-10-1517

Nel 2017 si celebra in tutto il mondo i 500 anni della Riforma protestante il cui inizio si data con l’affissione delle 95 tesi di Lutero sulle indulgenze alla chiesa di Wittenberg.
L’Archivio di Stato di Bergamo nell’occasione propone una selezione di documenti tratti dal fondo notarile e dall’archivio del Convento di S. Bartolomeo di Bergamo.

Il dissenso religioso che caratterizzò il periodo tra gli anni Trenta e Cinquanta del XVI secolo deve essere ricercato tra le carte “di quelle autorità ecclesiastiche che erano istituzionalmente deputate a procedere contro gli eretici, il Vescovo e l’Inquisitore, i quali, il primo per autorità ordinaria, il secondo per delega pontificia, erano nella diocesi gli unici giudici nelle cause di fede”. Tale struttura giudiziaria, esistente fin dagli inizi del XIV secolo, si modificherà proprio verso la metà del Cinquecento con l’aggiungersi di nuovi giudici; nel 1542 viene instituita in Roma l’Inquisizione Romana; il 29 novembre 1548 una ducale “fa obbligo  ai rappresentanti di Venezia a Bergamo di sedere in tribunale insieme al Vescovo e all’Inquisitore nei processi agli eretici”.

E la storia, a Bergamo, parte da più lontano incrociandosi con quella del Convento di S. Stefano [poi S.Stefano e S. Bartolomeo] in quanto a partire dal 1305 è testimoniato che vi risiedesse l’inquisitore.

Tratto da G.O. Bravi, Note e documenti per la storia della Riforma a Bergamo (1536-1544), in: Archivio Storico Bergamasco n.11 (n.2), Anno VI, 1986. per una lettura integrale dei testi: http://www.giuliooraziobravi.it/riforma.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Riforma_protestante

Progetto: Mauro Livraga

Referenze storiche: Emilia Peduzzo e Maria Pacella

Referenze fotografiche: Stefano Muratori

Referenze informatiche: Carmelo Ventre

Immagini 1 e 2
PRO DOMINO INQUISITORE
1536  ottobre  22, Bergamo
Alla presenza dei dottori  Bernardino Zanchi, canonico, e  Nicola Zanchi, dell'inquisitore  Domenico Adelasio e  del  suo  vicario, il carcerato Giorgio Vavassori Medolago, invitato  dai predetti  a recedere dalle sue erronee opi­ nioni, in contraddittorio con due dottori e con l'inquisitore, tiene fermo alle sue convinzioni sul sacramento della confessione, sull'autorità  del papa e dei concili, sulle leggi e i precetti ecclesiastici.
Originale. ASB, Notarile:  atti di Martino Benaglio, cart 3956. Al margine superiore, di mano dello stesso notaio, Pro reverendo domino  Inquisitore contra Georgium de Medolaco.

Immagini 3 - 5
ABIURATIO
1537  settembre 26, Bergamo
Il  prete Pietro Pesenti, costituitosi davanti al vescovo di Bergamo Pietro Lippomano e al frate Domenico Adelasio inquisitore, alla presenza di molti chierici e laici, abiura pubblic.amente ogni  eresia levata
contro la Chiesa ro­ mana ed espressamente quelle riguardanti  l'autorità papale, il sacramento della confessione, il purgatorio,  la venerazione dei  santi,  delle  quali è fortemente in sospetto.

Originale.  ASB, Notarile:  atti  di  Martino  Benaglio, cart.  3956. Il docu­ mento si interrompe  dopo l'atto di abiura; manca pertanto  la sentenza e la sottoscrizione del notaio, ma la mano è quella del Benaglio. AI margine sini­ stro, di mano dello stesso notaio, Copiam alfirmatam abiurationis et sententie dedi reverendo domino inquisitori in  olficio tenentem.

Mappe 1 - 5
Mappa di parte del territorio nei pressi della chiesa di San Bartolomeo in Bergamo, alla lettera F la casa dell’Inquisitore, Giovanni Selvino, Agrimensore pubblico, 1705 giugno 30.